Testi e foto di Antonio Karabatsos
Il Parnassius apollo è una specie frammentata in numerose razze e sottospecie diffuse nelle regioni montane di Europa ed Asia occidentale. E' di dimensioni ragguardevoli (fino a 9 cm. di apertura alare) e piuttosto vistosa nel suo volo in cui alterna planate ad improvvisi scarti, con un caratteristico e lieve rumore frusciante prodotto dalle ali. E' rintracciabile, solitamente in colonie di poche decine fino a qualche centinaio di individui, sui pendii soleggiati o su praterie fiorite d'altura (da 700 fino anche a 3000 metri d'altezza). Negli ultimi decenni la specie ha visto ridursi il proprio areale di diffusione, specie in Europa centrale, principalmente a causa di rimboschimenti e piogge acide, che alterano il ph delle piante nutrici (Sedum, Sempervivum sp.), tanto da venire sottoposta ad un severo regime di protezione, al pari del
Papilio hospiton (tutela della CITES).
L'insetto è piuttosto abitudinario, e non è raro rivedere gli stessi esemplari posarsi, per il riposo notturno, nelle stesse aree erbose anche a distanza di parecchi giorni. Le fotografie sono di una piccola colonia sulle Prealpi vicentine (1200 m. s.l.m.), in cui gli sfarfallamenti hanno luogo a fine giugno. Lo sfalcio dell'area interessata dalla colonia, vicino cui, peraltro, sorgeva un baraccamento della prima guerra mondiale, è essenziale per impedire la ricrescita del bosco e l'estinzione della colonia.
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Prato soleggiato e regolarmente sfalciato a 1200 m. d'altezza L'insetto visto nella sua parte inferiore Per un attimo il sole si vela Infine, con il calare della sera, è possibile avvicinarsi senza spaventare troppo la farfalla
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